Locanda Delle Fate : Forse Le Lucciole Non Si Amano Piu

Progressive Rock / Italy
(1994 - Polydor)
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歌词

1. A VOLTE UN ISTANTE DI QUIETE


(Strumentale)


2. FORSE LE LUCCIOLE NON SI AMANO PIU

E quando il vento ancora si fermava un po'
Tra i miei capelli, inventavo favole.
Poi cadde giù,
Ma avevo già le mani in tasca.
Quanti eroi caduti, dal coraggio ed ingannati
Dall'incenso e dal bianco che qualcuno venderà.
Dove vanno gli angeli a dormire,
Dove son finite le illusioni e i sogni
Che nessuno compra più,
Tra incerte ombre effimere.

Pazzi, forti eroi, tutto era sbagliato,
Vi è mancato il tempo di riprendere fiato.
Il sangue alla testa si fermò
E scelse anche per voi.

Trascinati da un furto di coscienza,
Abbagliati da miti e da leggende,
Di miracoli pieni i nostri sogni,
Non ci bastano più quando fa luce.

Come non si fanno oscure
Sempre si alzerà,
Una luce accesa o spenta ci sarà.
Mentre dal buio,
Intanto spunterà una nuova favola,
La gente guarderà, qualcuno invecchierà.

Dove i mostri e i santi crepano
E Dio forse è sceso già,
Due miliardi di occhi in lacrime,
In faccia a quel che riderà.

Dove i mostri e i santi crepano
E Dio forse è sceso già,
Due miliardi di occhi in lacrime,
In faccia a quel che riderà.

Disposti in cerchio, a raccontare anche al nemico il tuo destino.
Insieme contro abbracciati innanzi terre ignote.
Ostie sporche di sangue, noi a chiedere perché.
Mentre gli occhi sconfinano verso le stelle,
Le due ali sottili basterebbero a noi.
Ecco il canto di un vecchio, ubriaco e scontento,
Che si infetta le ansie che straripano già.
Troppo scuri i silenzi, nei dintorni e qui dentro,
Forse le lucciole non si amano più.
Non so come la morte profumi d'incenso,
E di suoni di venti e campane.

E quando il vento ancora si fermava un po'
Tra i miei capelli, inventavo favole.
Poi cadde giù,
Ma avevo già le mani in tasca.
Quanti eroi traditi, dal coraggio ed ingannati
Dall'incenso e dal bianco che qualcuno venderà.
Dove vanno gli angeli a dormire,
Dove son finite le illusioni e i sogni
Che nessuno compra più,
Tra incerte ombre effimere.


3. PROFUMO DI COLLA BIANCA

Ombre riposano nella soffitta buia,
Tra i resti di un tempo e i ricami della luce,
Con la polvere trasformano
Libri e quaderni vecchi
E un sogno rimasto a specchiarsi nel tempo,
Tra rovine di un giocattolo.
Profumo di colla bianca, ritrovato qui,
Fantasmi vecchi e nuovi si confondono.

Mille vetri rispecchiano ricordi che un bimbo lasciò.

Raccolgo un libro di immagini sbiadite dalla realtà.

Voglia immensa di chiudere le porte sulla mia età.
Ombre riposano nella soffitta buia,
Tra i resti di un tempo che i ricami della luce
Con la polvere trasformano,
La dietro il muro il vento,
Rapisce al silenzio sospiri confusi
E voci ancora tiepide in un attimo.
Ma il profumo di colla bianca si è fermato qui,
Per regalare al vento le mie maschere.


4. CERCANDO UN NUOVO CONFINE

Mentre voli in alto, in braccio comete venute per te.
Lasci indietro un mondo, miscuglio antico di sogno e realtà.
Fili che non conoscerai, intrecciati, legati a nodi immensi.
Non avrai l'amore, ma la tua pelle non invecchierà.
E rimani un fiore, un fiore che il vento non sciuperà mai.
Sentieri intrisi di linguaggi strani, e malinconia che sempre,
Si dispone chiara dentro noi.
(Si dispone in noi)
Dentro noi
(Si dispone in noi)

Sei rimasta qui solo un momento in silenzio a guardare.
Occhi insieme di gioia e di pianto,
Ti è mancato il tempo per capire perché
Mentre dal tuo cuore agl'occhi nessun pianto salirà.

Volti gli occhi a un pianeta di sassi,
Che si porta da sempre in giro,
Mani e gambe saliva i respiri,
Peli e sessi in ansia di felicità.

Ora vesti tante luci, dove non esiste il tempo
E di sogni di altri mondi sono quadri appesi al vento
E le stelle ti ameranno senza chiederti chi sei,
Scivolando nel tuo cuore o posandosi su te,
Sille uomini celesti culleranno le tue notti
Mentre tutto intorno suoni nuovi e dolci sentirai.

Non avrai nel cuore l'odio nascosto in castelli e città,
Qui senza rumore rubati i silenzi di antiche realtà
E seguirai le acrobazie strabilianti della tua mente accesa
Danze di parole giochi bellissimi che inventerai,
Storie antiche e nuove insieme agli altri mi racconterai,
I tuoi pensieri specchi di altri mondi suoneranno dolcemente
Note che in silenzio ascolterai.
(In silenzio ascolterai)
Ascolterai
(In silenzio ascolterai)
Ascolterai
…….


5. SOGNO DI ESTUNNO

Guardo camminando la mia ombra,
Che scivola sui sassi
Mentre l'ultima pioggia dell'estate,
Mi racconta delle mille cose che non ho.
Oggi finirà la prigionia,
Vedrai il reticolato di polivinile,
Anna saran belli i tuoi capelli sul vestito che io ti darò.

Poco tempo ormai resterà fra noi in questa nuova età
Vestirò con te i panni vecchi e poi scalzo camminerò
Solo il vento amico insieme a noi me li ricamerà,
Nelle tasche solo l'anima cieli immensi su noi.
Regni eterni persi, antichi dei, arsi invano laggiù,
Nelle tasche solo l'anima a sognare per noi.

Piove piano sopra i fiori di un'estate fa,
Piove sui ricordi antichi della gioventù
Forse è giunta l'ora attesa della libertà,
Troppe volte hanno tradito la mia ingenuità, ingenuità.

E' strano sai, la pioggia che cade sul prato, i grilli cantano già
E' strano sai, l'estate ha mille colori che quasi non vedo più,
E' strano sai avere tanta voglia di correre e muover piano i passi
Per non sciupare l'attimo di libertà.


6. NON CHUIDERE A CHIAVE LE STELLE

Sciami d'api e, come un fiore,
Tu bellissima sarai.
Grazie ti diranno, amore,
Forse li ringrazierai.
Ma ora non fermarti qui
A fissare vuoti che
Bruceresti di là.
Se ti rubi agli occhi il tempo,
Ti farà soffrire un po',
quando ti rincontrerà.

Poi raccoglierai le stelle,
sparse tra i capelli tuoi.
Le più strane, le più belle,
Sul tuo cuore chiuderai.
Se nascondi il mondo agli occhi,
Sischi non ne corri mai,
Sa tu sola sarai.
Stelle chiuse a chiave, i sogni
Non ti basteranno più,
Quando il sole entrerà.


7. VENDESI SAGGEZZA

Voleranno sopra i vetri,
Mille volte gli occhi,
Cercando spazi di là.
E il cervello a una parete
O sopra un banco a vendere,
Alla fine, trascinerei.
Per rubarmi ai vuoti di memoria,
Forse quello che ci va.
Basta adesso alle orge senza senso
E ai rimorsi del di qua.
Chissà se quando la corda
Stringerà il mio collo,
La bocca non griderà.
Ora è entrata una farfalla
Che d'amore nato sui fiori mi parlerà.
Seguo già i suoi voli trasparenti
Che tra poco tradirò.
Con le mani fresche
Dei miei fianchi,
Reti infine getterò.

Saggezza venderei
Con il peso dei discorsi
Sempre uguali
E in cambio chiedo a lei
I segreti immensi
Delle sue stagioni.
Perché da Alice ora non compro più
Mosaici, rose e seta
E in fondo al buio sto spiandoti,
Forse verrà a svegliarla.

Volerai tra pareti e fotocellule
Invisibili e segrete.
Porte ne aprirai,
Prati di moquette,
Fiori quasi veri
E un senso di potere.
Ma poi ti accorgerai,
Che non puoi più volare.

C'è un ladro nella stanza.
Non ti ruba argento ne monete d'oro.
Ma senza far rumore
Strapperà ai tuoi voli gli alibi più veri.
Non basta, dammi i fiori che non ho,
Non ho più voglia di spiegare.
Tu sarai grande più di Icaro,
Ti guarderai volare.


8. NEW YORK

Passi frettolosi e un suono
Di un vecchio violino sale
Su per le pareti nude di grattacieli
Ad incontrare Dio

Strade, gente, maschere,
Giocattoli e burattinai
Nascosti dietro vetri
Di un cielo quasi fra le mani

Torri nere fra nuvole
Scoperte all’alba di nuove fragilità
Quasi case di bambole
Regalate dalle fiabe alla realtà

Cieli tersi fra i palazzi
Come può la stessa luna
Che si posa qui sui sassi
Giocare con le luci di New York

Qui da me ora gioca il vento
Fra la luna e gli occhi chiusi
La nebbia, il mio silenzio
E gli echi di tutte quelle voci

Fra il tappeto e le ciglia orma
Sto sbriciolando l’ultima immagine
E in fondo aglio occhi ancora resterà
Il profilo e il sogno di questa città


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